Tra Sovrani Doni bizzarri: l’Elmo con corna e occhialini che fu di Carlo V d’Asburgo

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Un po’ di leggerezza non guasta per non credere alla storia come ad un pesante insieme enciclopedico, perché piuttosto è un ripetersi di umanità, con vizi e virtù e qualche scherzo.

Ed è così che scopriamo uno strano elmo, grottesco ma prezioso, risalente ai primi anni del 1500. Fu realizzato da uno degli orafi più quotati del tempo,  il  tedesco Kondrad Seusenhofer,  noto per la produzione di armature. L’unica sua opera completa sopravvissuta al tempo, è l’armatura di Carlo V d’Asburgo custodita a Vienna.

Anche questo elmo, dalle caratteristiche corna di ariete realizzate in lamiera di ferro, rivettate alla parte superiore, apparteneva in origine ad un’armatura completa che Massimiliano I d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, regalò a Enrico VIII Re d’Inghilterra, nel 1514.

L’armatura potrebbe essere stata distrutta dopo la guerra civile inglese, ed ora l’elmo, unico pezzo rimasto, fa parte della collezione del Royal Armouries Museum di Leeds, in Inghilterra,  anzi per qualche tempo ne fu il simbolo.

Della categoria degli Armet, era tra gli elmi che, pur coprendo interamente il volto, consentiva al cavaliere di utilizzare liberamente la testa e dunque pregevole sotto il profilo tecnico.

In origine aveva anche due placche in argento sulla nuca per una maggiore protezione ed era decorato con velluto, per rispondere all’eleganza della moda.

Molto singolari gli occhialini in lega di rame, incernierati, che in Europa erano già noti dalla metà del XIV secolo, testimone uno dei demoni che lo indossa nella rappresentazione illustrata della “Consolatio Peccatorum, Seu Processus Luciferi Contra Jesum Christum”.

Un dono a dir poco bizzarro, che sembra proprio sottolineare audacemente i connotati del re Enrico, quasi canzonandone il naso aquilino, il labbro inferiore sporgente, la miopia di cui soffriva e peggio ancora le corna.

Poteva sembrare una insolenza tanto che gli storici addebitarono l’elmo al buffone di corte Will Somers prima di scoprire che era appartenuto al re inglese e si persero nelle ipotesi che corna e occhialini sarebbero stati aggiunti dopo la sua morte.   

Eppure l’armet da parata fu un regalo dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I al re inglese Enrico VIII, in seguito alla loro alleanza nella Guerra della Lega di Cambrai.

Massimiliano aveva bisogno di truppe inglesi per le sue conquiste e non avrebbe offeso la sensibilità di un alleato prezioso!

Certo,  solo un dono da esposizione e pertanto non destinato ad essere indossato personalmente dal re che piuttosto potrebbe averlo esibito per mantenere il tono dello scherzo.

Dunque è l’esibizione dell’artigianalità del tempo e il segno che si poteva anche essere frivoli purché le frivolezze restassero tra le mode di quanti potevano vantare ricchezza e potere.

Rimane pur sempre un modo, diciamo disinvolto, degli scherzi tra sovrani.     

Mariolina Frisella

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