La pensione non è più solo un traguardo da raggiungere, ma sempre più spesso un’occasione per ripensare il proprio stile di vita. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e la possibilità concreta di trasferirsi all’estero, cresce il numero di chi sceglie di passare i propri “anni d’oro” fuori dai confini nazionali.
Secondo il Global Retirement Report 2025 pubblicato da Global Citizen Solutions, le destinazioni migliori per chi desidera ritirarsi all’estero combinano qualità della vita, sistemi sanitari solidi, incentivi fiscali, sicurezza e un buon rapporto tra costo e stile di vita.
Nella top 5 spiccano Paesi come Portogallo, Mauritius, Spagna, Uruguay e Austria, ma sorprende anche la presenza dell’Italia, che si posiziona al sesto posto nella classifica globale con un punteggio dell’87,41%. Un dato che conferma l’attrattività del Bel Paese anche per i pensionati stranieri, grazie alla combinazione di bellezze naturali, patrimonio culturale e regimi fiscali agevolati per chi rientra o si trasferisce, qualcosa da rivedere nella Sanità pubblica, ma da questo punto di vista non andiamo peggio degli altri Stati.
L’Europa del Sud guida la classifica
La leadership europea è netta. In particolare, il Portogallo si conferma in vetta alle preferenze grazie al suo visto D7, pensato per chi ha un reddito da pensione o altre rendite passive. Il Paese lusitano abbina un costo della vita più contenuto rispetto ad altri Stati occidentali a un clima mite e un’ottima qualità dell’aria, oltre a uno dei più alti standard di sicurezza in Europa.
Segue da vicino la Spagna, che unisce efficienza sanitaria, infrastrutture ben sviluppate e uno stile di vita dinamico ma accessibile, mentre l’Austria, sebbene meno mediatica, si distingue per la precisione nei servizi, l’equilibrio urbano-naturalistico e la qualità ambientale.
Anche la Grecia, Malta e Cipro – pur non nella top 5 – offrono regimi fiscali estremamente competitivi per i pensionati e sono scelte in crescita per chi guarda al Mediterraneo.
Italia: un’opzione in ascesa
Con 87,41 punti su 100, l’Italia si posiziona appena fuori dalla top 5, ma si conferma una delle mete più apprezzate. Il punteggio riflette l’alto valore attribuito alla qualità alimentare, paesaggio e cultura, oltre ai recenti incentivi fiscali per i pensionati stranieri, soprattutto nel Mezzogiorno. Le agevolazioni, introdotte per attrarre nuovi residenti in zone a bassa densità, offrono una tassazione agevolata sui redditi esteri per un periodo definito.
Inoltre, l’Italia beneficia della sua posizione nel cuore dell’area Schengen: chi vi ottiene la residenza può viaggiare facilmente in tutta Europa, elemento non secondario per chi cerca una pensione attiva e interconnessa.
Oltre l’Europa: dall’Uruguay a Mauritius
Tra le scelte extraeuropee, l’Uruguay è una delle sorprese più interessanti. Situato tra Argentina e Brasile, il Paese sudamericano è noto per la stabilità democratica, l’apertura sociale e un sistema sanitario in crescita, oltre a procedure di immigrazione semplici e rapide per i pensionati.
Anche Mauritius, al secondo posto, si distingue come meta ideale: offre esenzioni fiscali per le pensioni estere, un ambiente sicuro e multiculturale, e un sistema legale solido. È l’unica destinazione africana nella top 5, e rappresenta una scelta perfetta per chi cerca un clima tropicale e tranquillità fiscale.
La nuova geografia della pensione
La tendenza è chiara: la “migrazione per pensionamento” sta diventando una scelta di massa. Complici l’evoluzione dei sistemi di mobilità, l’accesso digitale ai servizi e un crescente desiderio di benessere oltre i confini tradizionali, sempre più persone pianificano attivamente un trasferimento all’estero dopo il ritiro dal lavoro.
Oltre il 90% dei Paesi inclusi nel report offre un percorso chiaro verso la cittadinanza, e molti – tra cui l’Italia – consentono di ottenerla in cinque anni o meno. In parallelo, il 61% offre agevolazioni fiscali dedicate ai pensionati, segno di una competizione crescente tra Stati nel cercare di attrarre una popolazione anziana ma ancora economicamente attiva.
Una scelta sempre più consapevole
Che si tratti di una casa sul mare in Algarve, di un casale in Toscana o di un rifugio tranquillo sulle Ande, scegliere dove andare in pensione è oggi un vero progetto di vita, che va ben oltre la convenienza economica. Conta la qualità dell’aria, la lentezza del tempo, la facilità con cui si può accedere a cure mediche o a un buon piatto.
L’Italia, pur restando per molti una destinazione sognata da fuori, inizia anche a guardarsi dentro: la sfida sarà non solo attrarre nuovi pensionati, ma costruire un sistema sostenibile e inclusivo per chi decide di invecchiare qui.










