Perché al Mare galleggiamo meglio? La Scienza dietro la Magia dell’Acqua salata

Elena Grasso
Elena Grasso - EG Communication
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Se hai mai notato quanto sia più semplice restare a galla al mare rispetto a quando nuoti in piscina o in un lago, sappi che non è solo una sensazione: c’è una spiegazione scientifica precisa dietro questa “leggerezza” marina. A rendere il galleggiamento più facile nell’acqua salata è una combinazione di fisica e chimica, e in particolare un celebre principio che risale all’antica Grecia: il principio di Archimede.

Una spinta invisibile: il principio di Archimede

Secondo Archimede, ogni corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l’alto pari al peso del volume di liquido spostato. In parole semplici: quando entriamo in acqua, “spingiamo via” una certa quantità di liquido, e quest’ultimo reagisce con una forza che tende a sollevarci.

Questa forza è sempre presente, sia che ci troviamo in acqua dolce che in acqua salata. Ma allora perché in mare è tutto più semplice? La risposta sta nella densità dell’acqua.

Acqua salata vs. acqua dolce: una questione di densità

L’acqua del mare contiene sali disciolti – soprattutto cloruro di sodio – che ne aumentano la densità. In pratica, a parità di volume, un litro d’acqua marina pesa più di un litro d’acqua dolce. Questa differenza di peso significa che, quando ci immergiamo, il volume d’acqua salata che spostiamo pesa di più, e di conseguenza la spinta verso l’alto che riceviamo è maggiore.

In numeri: la densità dell’acqua dolce si aggira attorno a 0,9998 grammi per centimetro cubo, mentre quella dell’acqua marina può superare 1,025 grammi per centimetro cubo. Anche se sembra una differenza minima, è sufficiente per cambiare notevolmente la nostra galleggiabilità.

Il caso estremo del Mar Morto

Vuoi provare la massima esperienza di galleggiamento? Il Mar Morto è il luogo perfetto. Le sue acque contengono una quantità di sale estremamente elevata: circa 350 grammi per litro, dieci volte la media degli oceani. In queste condizioni, il corpo umano viene quasi completamente “spinto fuori” dall’acqua. Non è un caso se nelle foto i turisti sembrano fluttuare come su una sedia a sdraio liquida: in realtà, nuotare in queste acque è quasi impossibile, proprio perché il corpo fatica a restare immerso.

Il motivo per cui galleggiamo più facilmente in mare non ha nulla di magico, ma è il risultato di una precisa legge fisica combinata con la particolare composizione chimica dell’acqua salata. La prossima volta che ti rilassi tra le onde, ricordati che stai sperimentando sulla tua pelle un principio scoperto oltre duemila anni fa. E tutto grazie a un po’ di sale in più.

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