Una vita trascorsa tra le onde e una passione innata per l’ospitalità: sono questi i tratti distintivi di Salvatore D’Urzo, Hotel Manager della Mega Smeralda, ammiraglia della Corsica Ferries. Un traghetto in grado di trasportare fino a 2.000 passeggeri, con ben 539 cabine — interne, esterne e lussuose suite — e un’ampia gamma di servizi a bordo.
“Nonostante si tratti di una nave traghetto, con tratte che durano tra le 8 e le 10 ore,” racconta D’Urzo, “i passeggeri a bordo si sentono come in crociera.”
Appassionato del suo lavoro e profondamente legato alla disciplina che solo la vita marinaresca sa trasmettere, D’Urzo non nasconde l’emozione di vivere costantemente a contatto con il mare. Partenopeo di origine, racconta che anche quando rientra a casa ha bisogno di cercare quel legame con il mare che lo fa sentire davvero vivo.
Una vera vocazione, dunque, più che una semplice professione. Un sogno vissuto quotidianamente, pur con i sacrifici che comporta — come l’assenza dalla famiglia, che pesa, ma è accettata con consapevolezza.
Cosa significa essere Hotel Manager su una nave come questa?
“Significa avere una grande passione e, prima di tutto, amare il mare. Viaggiare, scoprire nuovi luoghi, ammirare ogni giorno albe e tramonti diversi, respirare il profumo salmastro del mare: è un’esperienza unica.
Ma è anche una grande responsabilità. Occorre garantire un servizio eccellente per ogni singolo ospite, a partire dall’accoglienza, passando per la ristorazione, fino al soggiorno in cabina. La Mega Smeralda dispone di tre ristoranti à la carte, un self-service, una pizzeria, una caffetteria e un buffet con servizio a ‘volonté’. Abbiamo inoltre quattro bar e una SPA.”
Una vita a bordo: sogno o sacrificio?
Certo, non è facile vivere sempre su una nave, seppur dotata di molteplici servizi, non facile almeno per chi non ha una forte passione per la navigazione perché significa rinunciare a tante esperienze comuni.
“È vero: le soddisfazioni sono tante, grazie alla passione e all’amore per questo mestiere. Ma comporta anche dei sacrifici. Navigo dal 1991 e, a oggi, ho trascorso più tempo in mare che a terra. Non ho potuto vedere i miei figli crescere, né vivere momenti come compleanni o ricorrenze familiari.
Ma se non si ha dentro il fuoco della passione, tutto questo diventa insostenibile.”
Tra cielo e mare: il privilegio di ascoltare il cuore
Essere Hotel Manager a bordo di una nave è diverso dall’esserlo a terra. Le competenze possono essere simili, ma cambiano i contesti, l’atmosfera e le responsabilità — che in mare, spesso, sono anche maggiori.
D’Urzo, però, ha sempre avuto le idee chiare: trasformare un amore in un lavoro, per poterne assaporare ogni giorno i benefici. Il più prezioso? Il mare stesso.
“Ogni sera, terminato il servizio, amo salire sul ponte di comando, restare al buio e in silenzio, a guardare questa meraviglia. È un momento mio, fatto di pace e gratitudine.”
Una vita fatta di impegno e dedizione, ma anche di splendore e armonia. Quella pace profonda che solo ciò che si ama può regalare. Un privilegio raro: quello di sapere ascoltare il proprio cuore.
Elena Grasso