Genitori sempre più ansiosi e oppressi dai doveri .sociali E’ il quadro che viene fuori da un’intervista realizzata ai titolari di un negozio di giocattoli a Milazzo, nel messinese, dove da qualche giorno sono esposti gli zaini per l’anno scolastico 2025/26. Nulla di male, se non fosse che siamo ancora a Giugno 2025, momento in cui i nostri ragazzi hanno appena concluso l’anno scolastico mentre altri ancora sono alle prese con gli esami di maturità in attesa di potersi godere le tanto meritate vacanze. Sembrerebbe che la colpa ricada tutta sul titolare dell’esercizio commerciale che ha prelevato dal magazzino la merce acquistata per esporla ai clienti, ma niente di vero all’orizzonte, perché la richiesta parte proprio dai molti genitori che in questi giorni chiamano o si arrecano in negozio per chiedere zaini per il prossimo anno. E il figlio che fa? Guarda ovviamente i giocattoli, infischiandosene altamente dei prodotti in questione.
“Ci arrivano continuamente richieste per gli zaini del prossimo anno – affermano i titolari del negozio. Ci telefonano tutti i giorni, per cui abbiamo dovuto tirare fuori gli zaini dal magazzino e togliere la merce estiva”. Incredibile ma vero, a dir poco faticoso il solo pensiero sull’argomento scuola per i bambini, che in questo periodo pensano a tutt’altro. Il perché questi benedetti genitori pensano alla scuola di settembre e non si godano le vacanze insieme ai loro figli, è un mistero, ma forse la responsaibilità, è da addurre ad un sistema che ci vuole tutti pronti, efficienti, mai impreparati, un sistema che induce allo stress, quindi alle malattie. Pensiamo che siano i bambini, e invece no; loro sono solo vittime di un visione deturpata della società, dominata dal telefono e dalla pubblicità, dove ad essere risucchiati sono innanziatutto coloro che dovrebbero tutelare i bambini e proteggerli dallo stordimento mentale a cui siamo esposti, i genitori.
Genitori sempre più ansiosi e oppressi dalle aspettative sociali: è il quadro che emerge da un’intervista realizzata con i titolari di un negozio di giocattoli di Milazzo, nel Messinese. Da qualche giorno, nel punto vendita sono esposti gli zaini per l’anno scolastico 2025/26. Nulla di strano, se non fosse che siamo ancora a giugno 2025: i ragazzi hanno appena concluso l’anno scolastico e molti stanno affrontando gli esami di maturità, in attesa di godersi le tanto meritate vacanze estive.
A prima vista, si potrebbe pensare che sia stato il titolare a voler anticipare i tempi, tirando fuori dal magazzino la merce già acquistata. In realtà, la scelta è stata dettata proprio dalla richiesta dei genitori, che in questi giorni chiamano o si recano in negozio chiedendo zaini per il prossimo anno scolastico. E i bambini? Ovviamente si lasciano attirare dai giocattoli, ignorando completamente gli articoli scolastici.
«Ci arrivano continuamente richieste per gli zaini del prossimo anno – affermano i titolari del negozio –. Ci telefonano tutti i giorni. Per questo abbiamo deciso di anticipare l’esposizione, ritirando la merce estiva per fare spazio a quella scolastica.»
Incredibile ma vero. Solo pensare alla scuola in questo periodo può risultare faticoso, specialmente per i più piccoli che, giustamente, hanno la mente altrove. Eppure, molti genitori sembrano già proiettati a settembre, incapaci di vivere il presente e godersi le vacanze insieme ai propri figli. Perché? Forse la responsabilità è da attribuire a un sistema che ci vuole sempre pronti, performanti, mai impreparati. Un sistema che alimenta lo stress e, con esso, anche le malattie.
Siamo portati a pensare che siano i bambini a causare stress e ansie, con le loro richieste ed esigenze, ma in realtà sono le prime vittime di una visione distorta della società, alimentata da genitori anch’essi dominati da dispositivi digitali e pubblicità incessante. A esserne risucchiati, per primi, sono proprio coloro che dovrebbero proteggerli: i genitori. Sempre più confusi, massificati, incapaci di favorire nei figli la costruzione di un’identità autonoma e consapevole. Ubbidienti a un “disordine” sociale che promuove l’efficienza a ogni costo.
Certo, se il proprietario del negozio avesse deciso di disattendere le richieste dei genitori impazienti, forse il messaggio sarebbe stato diverso. Ma qui entra in gioco un’altra logica: quella del profitto, per cui si sa, la frase “il cliente ha sempre ragione” è ancora attualissima, sia mai che anche noi restiamo indietro con i fatturati.
Elena Grasso