“Non con la spada ma con il cuore i cavalieri potranno conquistare la fede” – Il significato di un giuramento eterno
Nel suggestivo scenario di Cefalù, nell’ottobre scorso, si è celebrato uno degli eventi più solenni e carichi di simbolismo dell’anno: l’investitura delle nuove Dame e dei nuovi Cavalieri della Confederazione Internazionale dei Gran Priorati Autonomi OSJ Knights of Malta. Un momento di profonda spiritualità e impegno civile, che ha unito tradizione, fede e senso di responsabilità in una cerimonia che affonda le sue radici nella storia millenaria dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme.
Durante la cerimonia, carica di solennità e significati simbolici, uno dei momenti più toccanti è stato quello in cui i candidati, inginocchiandosi uno ad uno, hanno toccato la spada sacra e l’hanno baciata in segno di rispetto, fedeltà e dedizione. Quel gesto antico, tramandato nei secoli, non è solo un atto simbolico, ma un impegno concreto: con quella spada, simbolo di forza e protezione, i Cavalieri e le Dame si preparano ad affrontare le sfide future. Non guerre materiali, ma battaglie spirituali, culturali, sociali, nel segno della carità e della giustizia.
È stato proprio in quel momento che il Gran Maestro della Confederazione Internazionale OSJ, il dottor S.E.Giuseppe Madia, ha pronunciato una frase destinata a restare scolpita nei cuori:
“Non con la spada ma con il cuore i cavalieri potranno conquistare la fede.”
Questa frase riassume, in poche parole, l’essenza della missione dei Cavalieri di Malta, oggi come ieri. Non più crociate o armamenti, ma un cammino interiore e operativo basato sull’amore per il prossimo, sulla compassione e sul servizio disinteressato. La “spada” non è più uno strumento di guerra, ma un simbolo di determinazione e coraggio nell’affrontare le ingiustizie, nel soccorrere i deboli, nel difendere la dignità umana.
La “conquista della fede”, evocata dal Gran Maestro, non è una vittoria militare, bensì un richiamo alla testimonianza viva e coerente dei valori cristiani. È un invito a incarnare, con il cuore e con le opere, l’antico motto dell’Ordine: “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum” – la difesa della fede e il servizio ai poveri.
Nel contesto attuale, in cui le sfide umanitarie, sociali e spirituali si moltiplicano, l’Ordine dei Cavalieri di Malta della Confederazione Autonoma rinnova il suo ruolo non solo come custode di una tradizione secolare, ma come attore attivo e consapevole nella costruzione di un mondo più giusto, più solidale, più umano.
Un richiamo alla responsabilità, un’invocazione alla speranza, un solenne patto d’amore per l’umanità. E in quel gesto di baciare la spada, non c’era la promessa di combattere, ma quella di servire. Con il cuore, sempre.