A Villa Pensabene  è Passione per il Cavallo

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Villa Pensabene si trova spalle del Velodromo della città di Palermo ed è un luogo incredibile, spazio per l’equitazione come sport inclusivo, ma anche capace di sostenibilità ed economia.  Ai box dove vengono allocati per le cure di pulizia e alimentari, ci lasciamo attrarre dallo sguardo altero e l’eleganza di uno dei cavalli che agita la sua lunga criniera. Si lascia accarezzare ma è diffidente con gli estranei e annusa la mano. Straordinaria la storia dell’ equus ferus caballus, che abbiamo conosciuto 55/45 milioni di anni fa, addomesticato dal III millennio a.C.,  inventata con lui nel 1891 l’ equitazione,  dal latino ĕquus,  nella Scuola di Tor di Quinto di Roma e che continua ad  accompagnarci  consentendo di condividere scopi ricreativi, ludici e terapeutici, ma anche agricoli e lavorativi,  di polizia, bellici, politici.  

Incontro il Direttore Sportivo del Centro collegato alla Federazione Italiana Sport Equestri, la FISE, dott. Francesco Pagano e colgo subito l’essenza dell’amore per quegli animali prima ancora di essere un esperto di regole e disciplina sportiva e la profonda convinzione del ben essere che ne deriva. 

Me ne parla con entusiasmo. 

  • Ho sempre vissuto la mia vita con la consapevolezza che le Donne e gli uomini che praticano una disciplina sportiva possano essere delle persone migliori in ogni circostanza, nell’Equitazione tutto ciò è ancor più bello ed entusiasmante, proprio perché ci si trova giorno dopo giorno, grazie alla nobiltà di pony e cavalli, ad imparare valori che purtroppo in questi tempi moderni si stanno perdendo. Fortunatamente l’Italia così come ad esempio la Francia spicca in Europa grazie alle tantissime manifestazioni equestri d’interesse nazionale ed internazionale. Altro aspetto importante, così come detta l’art. 33 della Costituzione, è il “valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme” e l’equitazione indubbiamente si basa su questi valori”.

Intendi questo quando parli di disciplina?

  • Si, soprattutto focalizzandoci su due aspetti, quello maturato nei comportamenti quotidiani dall’uomo che la esercita e quello proprio dello sport con il rispetto delle regole che ne caratterizzano la specialità tipica. Il rapporto con il cavallo, che non ha pregiudizio alcuno, è da sempre speciale per l’uomo, meglio ancora se si coltiva da bambini, a cominciare da quel sottile fascino che ti viene restituito in impressioni di libertà e dalla sfida per conquistarne i livelli di fiducia che lo porteranno a sentirsi all’unisono con te. Te ne accorgi quando con lui si affronta anche un semplice esercizio piuttosto che una sessione al galoppo. Il cavallo impara a riconoscere dall’olfatto, il suo naso è dotato di recettori chimici, e utilizza il labbro superiore per tastare e capire ciò che lo avvicina. E’ un essere vivente totalmente abitudinario ma sa valutare da predato se chi gli sta vicino ha una personalità forte ma rispettosa, dunque non violenta, allora dona la sua disponibilità. Insomma è un rapporto che cresce nella reciprocità

Vuoi dirmi che ne insegna i valori?

  • Certamente sviluppa, sia nei bimbi che anche negli adulti, una maggiore consapevolezza di responsabilità, aiuta gli individui nella crescita psico-motoria: per esempio l’equilibrio della posizione è segno di sintonia anche empatica, che è quella comunicazione con l’altro che, pur non verbale, stimola tutti i sensi e attraverso l’affettività emozionale genera capacità collaborativa, impegno, appartenenza, integrazione. Sono quei valori di cui oggi si ha sempre più bisogno. E quando si raggiungono i risultati allora si genera indiscutibilmente il senso costruttivo dell’impegno, l’auto-motivazione e una maggiore autonomia”. 

È inclusivo!  Quindi ne consigli la diffusione?

  • Dalla mia esperienza umana e tecnica, lo inserirei senza dubbio alcuno tra le principali attività scolastiche di educazione fisica. Il rapporto con il cavallo costruisce competenze, in un ambiente- luogo di educazione informale, in cui però le regole sono chiare ma non rigide o impositive, quindi maturate nel rispetto dell’altro e dell’ambiente come nell’ascolto. In altre parole, ogni azione deve essere atta al raggiungimento di un obbiettivo, quindi l’ottenimento dell’obbiettivo stesso è subordinato alla volontà da parte dell’atleta, che esso sia amatoriale o professionista, di esercitare dedizione, sacrificio, rispetto delle regole, abnegazione, ecc. In una sola parola appunto: “Disciplina”. Inoltre l’equitazione aiuta ad acquisire sicurezze superando paure attraverso la scoperta delle proprie capacità. Infine ma non certo per ordine d’importanza c’è da considerare l’esercizio fisico all’aria aperta”.

So che qui a Villa Pensabene svolgete numerose attività e siete reduci da un esaltante gara. Me ne parli?

  • “Si, L’ASDE Villa Pensabene, oltre ad essere un centro per la formazione di atleti con istruttori qualificati, punto di riferimento per la Federazione per lo svolgimento di Stage con Selezionatori e Tecnici di livello nazionale ed internazionali, si occupa anche di organizzazione di eventi sportivi. Sono infatti tante le manifestazioni in cui atleti di tutti i livelli ed età si danno appuntamento per cercare di aggiudicarsi l’ennesima competizione, accrescere le proprie esperienze tecniche e viversi momenti spensierati con i nostri amati cavalli. Nella fattispecie, qualche settimana fa, si è appunto svolto un concorso nazionale di tipo B*, che ha visto oltre 200 binomi partecipanti in entrambe le giornate di gara. La kermesse si è articolata in varie categorie, da quelle riservate a pony e bambini, sino ad arrivare alle competizioni più impegnative per cavalli e cavalieri più esperti. Un vero e proprio spettacolo sotto gli occhi dei tanti intervenuti”.

Cosa occorre per frequentare questo luogo?

  • “E’ molto semplice, superate le operazioni di burocrazia per essere ammessi come soci e quindi poter frequentare l’Associazione, basta fissare una prova con uno dei nostri Tecnici federali, al termine del quale si può tranquillamente pianificare il proprio programma di lezioni per la crescita atletica e tecnica. E’ importante specificare, che all’interno del centro, pur trovandosi in città, oltre a poter fruire della scuola d’equitazione, è anche possibile viversi dei momenti di relax immersi nella natura. Una piccola oasi a pochi passi da casa”. 

Saluto a malincuore Francesco Pagano perché è difficile lasciare questa oasi.  Gli strappo la promessa di un’altra intervista perché voglio  trattare con lui quegli aspetti dell’equitazione che interessano lo sviluppo economico del territorio.

Mariolina Frisella

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