Oltre la Forma: l’Incontro tra Ambiente e Natura secondo l’Architetto Gianfranco Naselli

Elena Grasso
Elena Grasso - EG Communication
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Nell’architettura contemporanea, la natura non è più un elemento separato, ma si integra armoniosamente con gli spazi costruiti, creando spazi in cui l’uomo e l’ambiente si fondono in un equilibrio sostenibile e rigenerante.

E la natura, da sempre fonte inesauribile di ispirazione per gli artisti, è uno degli elementi distintivi anche delle opere dell’architetto milazzese Gianfranco Naselli, che riesce sapientemente ad unire la bellezza naturale a un design contemporaneo e innovativo. Il suo approccio all’architettura riflette una visione olistica del mondo, dove ogni parte si integra in un tutto organico in continua evoluzione.

Recentemente, Gianfranco ha avuto l’opportunità di esplorare un angolo del mondo che incarna questa filosofia di vita: Singapore. Un Paese in cui la natura e l’uomo convivono in perfetta armonia, dove i rituali quotidiani e l’idea di benessere si fondono in un concetto di spazio che non solo rispetta, ma celebra, l’ambiente circostante. Singapore, con il suo verde che pervade ogni angolo della città, rappresenta una vera e propria “panacea” architettonica, un luogo dove la natura ha trovato un posto di diritto in un gioco di forme che risponde a leggi universali di equilibrio.

In questo viaggio, Gianfranco riscopre concetti che affondano radici nel pensiero orientale, come l’importanza delle proporzioni, delle linee e del loro orientamento. Pur partendo dalla matematica di Fibonacci e dall’arte di Leonardo da Vinci, punti di riferimento della tradizione occidentale, il vero insegnamento è quello che arriva dall’osservazione della spiritualità asiatica. “Si parte da Fibonacci e da Leonardo da Vinci, quindi il punto di vista occidentale c’è, ma poi si entra in un campo più spirituale di cui gli orientali sono maestri. L’equilibrio delle forme, le linee e il loro orientamento sono cose che solo gli orientali possono insegnare“, afferma l’architetto Naselli.

L’architetto Naselli porta con sé una “valigia” piena di saperi e nuove conoscenze, che di certo arricchiscono il suo lavoro quotidiano. La sua architettura, già nota per l’uso del verde e per la sua attenzione alla luce naturale, è oggi ancora più incentrata sull’integrazione tra lo spazio abitativo e l’ambiente circostante. Le sue creazioni, che spaziano dalle residenze private a quelle pubbliche, sono un perfetto equilibrio tra funzionalità e bellezza. Le ampie vetrate che caratterizzano gli spazi non sono solo elementi estetici, ma strumenti per permettere alla luce di arredare gli interni, creando ambienti armoniosi dove la natura entra a far parte del design stesso.

Nel corso della sua carriera, Gianfranco Naselli ha collaborato con professionisti locali e internazionali, dando vita ad alcuni dei locali più noti di Milazzo. La sua lunga esperienza nel settore del lusso e nell’interior design, unita alla sua capacità di adattare il design alle esigenze specifiche di ogni cliente, lo ha reso una figura di riferimento nel panorama architettonico territoriale. Oggi, il suo lavoro si evolve in un concetto più ampio di spazio urbano, che guarda alla vivibilità sostenibile, ispirandosi ai principi zen e integrando la filosofia orientale nel contesto della città e delle sue dinamiche.

“Siamo ancora lontani dall’assumere il modo orientale di vivere gli spazi come concetto collettivo , ma possiamo sicuramente avvicinarci a questa visione grazie alla presenza di maestri nel nostro territorio che hanno viaggiato e appreso le tecniche dell’antica saggezza floreale”, afferma Gianfranco. In particolare, il suo tributo va ai Maestri Carmelo e Vincenzo Antonuccio, Floral Designers di livello internazionale, che con il loro lavoro pionieristico nel campo del design floreale, sono diventati fonte di ispirazione per architetti come Naselli.

Oggi, il suo lavoro non è solo tecnico, ma una vera e propria ricerca di benessere e connessione con l’ambiente, in cui ogni dettaglio è pensato per favorire una convivenza pacifica con il mondo circostante. Un esempio di come la tradizione possa incontrare l’innovazione, il locale possa aprirsi all’internazionale e l’architettura possa diventare un ponte tra spazio fisico ed emozione.

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