Disturbi d’Ansia: La Risposta potrebbe essere nascosta nei Batteri intestinali

Elena Grasso
Elena Grasso - EG Communication
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Una recente scoperta scientifica ha aperto nuovi orizzonti nella comprensione dei disturbi d’ansia, puntando il riflettore sul legame tra il microbiota intestinale e l’attività cerebrale. Secondo uno studio condotto su topi, la composizione del microbiota potrebbe avere un ruolo diretto nel regolare l’attività cerebrale legata all’ansia, suggerendo potenziali trattamenti innovativi, come quelli a base di probiotici.

Il collegamento tra microbiota intestinale e salute mentale è un tema da tempo sotto indagine, poiché alcune ricerche hanno suggerito che la flora batterica dell’intestino possa influire sulla predisposizione a disturbi psicologici, tra cui l’ansia. Tuttavia, il meccanismo esatto che lega questi due mondi biologici – l’intestino e il cervello – non è stato chiarito fino a ora. Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista EMBO Molecular Medicine, rappresenta un passo avanti importante.

Lo Studio e i Topi in Ambiente Sterile

Il team di ricerca, composto da scienziati della Duke-NUS Medical School e del National Neuroscience Institute di Singapore, ha condotto esperimenti su topi allevati in ambienti sterili, cioè privi di microrganismi vivi. Questi topi hanno mostrato comportamenti decisamente più ansiosi rispetto a quelli che vivevano in condizioni normali e avevano una flora batterica intestinale sana.

L’osservazione ha suggerito che l’assenza di microrganismi nell’intestino può alterare il funzionamento del sistema nervoso, in particolare in una regione cerebrale chiave per la gestione delle emozioni: l’amigdala basolaterale. Questa area del cervello è coinvolta nell’elaborazione delle emozioni legate alla paura e all’ansia, e nei topi privi di microbiota, l’attività dell’amigdala risultava anomala, mostrando una forte iperattivazione.

La Connessione tra Intestino e Cervello

Un ulteriore passo nello studio ha rivelato che l’iperattività neurale nell’amigdala era legata alla ridotta funzionalità di specifici canali ionici, che normalmente contribuiscono a regolare l’eccitabilità dei neuroni. Quando i topi sono esposti ai microbi, questi canali ionici agiscono da “freno”, prevenendo l’attivazione eccessiva dei neuroni. La mancanza di microrganismi vivi sembra interrompere questa regolazione, scatenando un’iperattivazione delle aree cerebrali responsabili delle emozioni negative, come ansia e paura.

Il Ruolo degli Indoli: Una Soluzione Potenziale

Una svolta significativa è arrivata quando i ricercatori hanno reintegrato i microrganismi vivi nell’intestino dei topi privi di flora batterica. L’introduzione dei microbi ha portato a una riduzione significativa dell’attività neuronale nell’amigdala, con conseguente riduzione dei comportamenti ansiosi. In alternativa, anche l’amministrazione diretta di indoli – composti chimici derivanti dal metabolismo di alcuni batteri intestinali – ha avuto effetti simili. Gli indoli hanno mostrato di modulare i canali ionici dei neuroni, migliorando il controllo delle risposte emotive.

Questi risultati suggeriscono che il microbiota intestinale, e in particolare i suoi prodotti metabolici, svolgano un ruolo cruciale nella regolazione delle emozioni. Se questi meccanismi venissero confermati e meglio compresi in studi futuri, potrebbe essere possibile sviluppare terapie mirate per trattare o prevenire i disturbi d’ansia.

Un Nuovo Approccio Terapeutico

Questa scoperta apre nuove vie terapeutiche, con la possibilità di agire sull’asse intestino-cervello per migliorare la salute mentale. L’uso di probiotici o integratori a base di indoli potrebbe diventare una strategia per ripristinare un equilibrio nel microbiota e, di conseguenza, migliorare il benessere psicologico, contrastando i sintomi di ansia.

La ricerca si trova ancora nelle fasi iniziali, ma l’idea che il microbiota intestinale possa influenzare il nostro stato emotivo e mentale non è più solo un’ipotesi, d’altronde non si è sempre detto che lo stomaco è il secondo cervello?

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