Tutte le associazioni del territorio unite per l’acquisto di un defibrillatore salvavita da installare nella centrale piazza accanto a Viale dell’Olmo, nel piccolo comune di Fantina. Con un’istanza inviata lo scorso 3 dicembre, le Associazioni “Olimpia”, “La valle della luna”, “Valle Paradiso”, il Circolo ricreativo “Caccia, pesca e ambiente” e il Comitato dei cittadini, avevano chiesto al Comune di Fondachelli Fantina, l’autorizzazione a procedere per l’installazione di un dispositivo salvavita (defibrillatore) nella piazzata adiacente a Viale dell’Olmo e una targhetta in memoria del dott. Filadelfio Cardali; un gesto di solidarietà insomma che avrebbe visto d’accordo l’intera comunità, che però non è stato accolto favorevolmente dal Sindaco.
Il Consigliere anziano Carmelo Catalfamo, facente funzioni di Sindaco, avrebbe infatti rifiutato la richiesta con una mail nella quale si evidenzia come l’intenzione di intitolare la piazza al caro defunto dottor Cardali fosse già oggetto dell’attuale amministrazione, così come l’acquisto non di uno, ma di ben due defibrillatori da installare nelle centrali piazze di entrambi i paesi, Fondachelli e Fantina.
Pare che le associazioni avessero il desiderio di donare alla popolazione un defibrillatore di tipo semiautomatico e di offrire, insieme alla comunità ecclesiastica, dei corsi di specializzazione per il suo utilizzo. Il progetto era stato esposto all’amministrazione in occasione di una festa popolare in presenza dello stesso firmatario della lettera di riscontro, Carmelo Catalfamo.
Un dialogo informale, ma non troppo, a cui si era dato seguito con una raccolta fondi nei successivi tre mesi per l’acquisto dello strumento medicale, che di fatto è stato acquistato, ma a questo punto con esito negativo, visto il decorso dei fatti che inizialmente avevano spinto le associazioni ad avviare il progetto.
Gesti di politica popolare dove conta l’autore più che la poesia, dove si fa a gara per salire sul podio e farsi applaudire. Gesti che purtroppo sembrano non derivare da una riflessione profonda o da un impegno a lungo termine, ma piuttosto da scelte che cercano di essere visibili e apprezzate dalla massa. Una politica popolare che si fa spesso per impressionare, per far parlare di sé, senza una vera e propria progettualità che vada oltre la superficie.
L’autore si mette così al centro della scena, diventando più importante del contenuto stesso delle sue azioni e del suo messaggio. In altre parole, il valore dell’azione politica o del discorso non viene misurato dal suo impatto o dal suo contenuto, ma dal prestigio o dalla popolarità del politico che lo propone, simbolo di una politica che privilegia l’immagine, l’apparenza, e la figura del leader, piuttosto che l’efficacia o la profondità delle proposte.
Il vero obiettivo non è quindi l’Altro, ma lo ‘sfruttamento’ dell’Altro quale mezzo per la propria visibiità, il successo immediato in cambio di progetti sociali duraturi.
Elena Grasso