Fitto all’UE: la nomina che soddisfa il rapporto Draghi sulla competitività

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Con delega alla Coesione e alle Riforme, è italiano il Vicepresidente nella Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen, nel nuovo Collegio dei 26 commissari tra cui quattro donne e due uomini,  che curerà le politiche dell’UE per i prossimi cinque anni. Raffaele Fitto è dunque un italiano e questo non può che essere un elemento positivo nelle politiche europee per quella rappresentanza della nostra Nazione che abbiamo sempre inseguito. Difficile concordare con quanti non abbiano espresso parere favorevole alla sua nomina

La Commissione è braccio esecutivo politicamente indipendente dell’UE e l’ individuazione di Fitto non sembra sia  stato un caso:  dai fatti si evince che è  stato europarlamentare dal 20 luglio 1999 al 20 giugno 2000 e dal 1º luglio 2014 al 12 ottobre 2022, presidente della Regione Puglia dal 2000 al 2005 e Ministro per le regioni e la coesione territoriale dal 2008 al 2011 nel governo Berlusconi IV.

È stato Ministro della coesione territoriale  nel 2010-2011 e Ministro degli affari regionali nel 2008-2010, dal 2019 al 2022, ha co-presieduto il Gruppo dei conservatori e riformisti europei al Parlamento europeo. Dal 22 ottobre 2022 è stato ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR nel governo Meloni e dal 10 novembre 2022 anche con delega al Sud.

Funzioni e compiti ne renderebbero coerente la nomina.

Se per il periodo 2021-2027 le risorse assegnate alla politica di coesione sono di oltre 377 miliardi di euro, quasi il 35% del bilancio totale dell’UE, è evidente che la Commissione ha un compito impegnativo diretto a progredire in modernizzazione, neutralità climatica, digitalizzazione e resilienza economica tanto da dover supervisionare il NextGenerationEU e il Recovery and Resilience Facility (RRF), uno strumento finanziario da 723 miliardi di Euro istituito dalla Commissione europea per aiutare gli Stati membri a riprendersi dalle conseguenze economiche e sociali della pandemia di COVID-19. In aggiunta deve garantire la corretta attuazione dei piani di ripresa e resilienza degli Stati membri entro il 2026, il sostegno delle economie locali, quelle colpite dal conflitto Russia-Ucraina e quelle europee che devono dare risposte alle complesse esigenze dei cittadini europei e delle diverse regioni.

Crescere tutti garantisce equilibrio, anche in direzione della dimensione di sviluppo e crescita italiana. E ne abbiamo bisogno.

Il programma dei lavori risponde alle linee guida presentate da Ursula von der Leyen a luglio  per il secondo mandato, e tiene conto delle indicazioni contenute nel Rapporto Draghi sulla competitività.  La commissione avrà 5 anni di tempo per concretizzarlo, dando risposte legislative ai cittadini, vero obiettivo di tutti e per tutti.

Le deleghe assegnate a Fitto sono strategiche per la nostra Nazione e per l’Europa: settori come agricoltura, economia del mare e pesca, trasporti e turismo, commercio,  sono portanti specie in proiezione futura, coniugati alle esigenze sempre più complesse che affrontiamo. Ma sono determinanti nello scenario globale, in relazione agli  organismi internazionali con i quali negoziare per conto dell’UE.

Prof.ssa Mariolina Frisella

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