Piogge torrenziali e alluvioni: Le cause dietro un fenomeno sempre più frequente

Elena Grasso
Elena Grasso - EG Communication
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Anche quest’anno, l’autunno in Sicilia e in altre parti d’Italia è caratterizzato da forti piogge che provocano alluvioni, smottamenti e frane all’interno dei centri abitati, con conseguenze il più delle volte tragiche per la popolazione.

Ma da cosa dipende l’aumento di questi fenomeni? I fattori sono molteplici e sono legati ai cambiamenti climatici, alla gestione del territorio e ad altre dinamiche derivanti da uno scorretto approccio dell’uomo nei confronti della natura.

1. Cambiamenti climatici

Il riscaldamento globale sta causando un aumento delle temperature medie, che porta a una maggiore evaporazione e, di conseguenza, a un aumento dell’umidità atmosferica. Quando questa umidità si condensa, può causare piogge più intense e prolungate, aumentando il rischio di alluvioni. L’innalzamento del livello del mare, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai e all’espansione termica dell’acqua, può provocare l’inondazione delle zone costiere e l’aumento della salinità dei fiumi, riducendo la capacità dei fiumi di drenare le acque in eccesso. Inoltre, tempeste tropicali più potenti e uragani sono associati a un aumento del rischio di alluvioni, specialmente nelle aree vulnerabili come le regioni costiere.

2. Urbanizzazione e uso del suolo

La crescente urbanizzazione porta alla costruzione di città con pavimentazioni asfaltate, cemento e asfalto, che impediscono l’assorbimento naturale delle acque piovane. Questo aumenta il deflusso superficiale delle acque e riduce la capacità del terreno di assorbire l’acqua, causando alluvioni più rapide e gravi. Tra gli interventi dell’uomo che si rivelano nocivi anche le modifiche apportate ai corsi d’acqua. La costruzione di dighe, canali e altre infrastrutture idrauliche per il controllo dell’acqua spesso altera i corsi naturali dei fiumi. Quando queste infrastrutture falliscono o non sono progettate per gestire eventi estremi, si verifica un aumento del rischio di alluvioni.L’eccessivo sfruttamento del suolo per attività agricole, industriali e residenziali senza considerare gli equilibri ecologici può aumentare la vulnerabilità delle regioni a disastri naturali, inclusi le alluvioni. E poi c’è il riscaldamento globale causato dalle attività umane, come l’uso di combustibili fossili che provoca l’emissione di gas serra (principalmente anidride carbonica e metano), che è uno dei principali fattori di intensificazione delle alluvioni.

3. Deforestazione e degrado del territorio

Le foreste e altre aree naturali giocano un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio idrologico, poiché le radici degli alberi assorbono l’acqua piovana e permettono una maggiore infiltrazione nel suolo. La deforestazione e la distruzione degli ecosistemi naturali riducono questa capacità di assorbire l’acqua, aumentando la probabilità di alluvioni. A causa dello sviluppo agricolo e all’urbanizzazione incontrollata in molte regioni del mondo, l’espansione agricola e l’urbanizzazione mal pianificate riducono la capacità del suolo di trattenere l’acqua, peggiorando la situazione delle alluvioni.

4. Gestione inadeguata delle risorse idriche

Molte infrastrutture sono obsolete o inadeguate. Diverse aree, specialmente in paesi con risorse limitate, non hanno sistemi di drenaggio efficienti o infrastrutture in grado di gestire piogge molto intense. Di conseguenza, i fiumi possono esondare facilmente, portando a inondazioni. In molte città, la gestione delle acque piovane non è adeguatamente pianificata, con un’urbanizzazione che spesso non tiene conto dei rischi di alluvione.

6. Fattori naturali

In alcune aree, la geografia naturale (ad esempio, le pianure alluvionali) può essere particolarmente vulnerabile a inondazioni, soprattutto quando non sono protette da argini o altre misure di difesa.

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