Forse non tutti sanno che le origini di Halloween non sono americane ma celtiche. Si tratta di un evento che affonda le sue radici nel lontano passato e che è noto come Samhain. Questa celebrazione, ricca di significato e tradizione, nasce in Irlanda e rappresenta un momento di transizione, legato al ciclo della natura e alle credenze antiche. Scopriamo insieme come Samhain si è evoluto nel tempo e come ha influenzato le moderne celebrazioni di Halloween.
Il termine Halloween, che deriva dall’irlandese “Hallow E’en”, è una contrazione di “All Hallows’ Eve”, ovvero “la vigilia di Tutti i Santi”. “Hallow” è un’antica parola inglese che significa “santo”. Il giorno di Ognissanti è conosciuto in inglese come “All Hallows’ Day”. La celebrazione della vigilia è particolarmente significativa nella tradizione celtica, dove diverse festività portano il termine “Eve”, come “New Year’s Eve” per Capodanno e “Christmas Eve” per Natale.
I Celti, principalmente pastori, vivevano in un modo diverso rispetto alle culture mediterranee. Le loro vite erano segnate dai ritmi dell’allevamento, e alla fine dell’estate riportavano le greggi a valle in preparazione all’inverno, segnando l’inizio del nuovo anno il 1° novembre, che per loro rappresentava la transizione dalla stagione calda a quella fredda.
Questa data coincidente con la fine dell’estate veniva celebrata con il Samhain (pronunciato “sow-in”), che significa “fine dell’estate” in gaelico. In questo periodo, i frutti della terra erano raccolti e il bestiame ben nutrito, consentendo alla comunità di riunirsi e ringraziare gli dèi per i doni ricevuti. Samhain era anche un rito di passaggio, un modo per esorcizzare l’inverno e rafforzare i legami comunitari.
Con l’arrivo del Cristianesimo, molte tradizioni celtiche si fusero con le nuove credenze. Halloween non fu del tutto abolito, ma assimilato nella celebrazione di Ognissanti il 1° novembre, e nel Giorno dei Morti il 2 novembre. Questo cambiamento avvenne in parte grazie a Odilone di Cluny nel 998 d.C., che istituì il rito in memoria dei defunti, e nel IX sec. ufficialmente istituzionalizzato per opera del Papa Gregorio IV.
Nel XIX secolo, una grave carestia in Irlanda portò molti a emigrare negli Stati Uniti, dove mantennero vive le tradizioni, incluso Halloween. Da lì, la festa si diffuse e si trasformò in un evento nazionale, evolvendo in una celebrazione di puro divertimento, perdendo gran parte dei significati religiosi.
Nel tempo, Halloween è diventata una festa caratterizzata da costumi spaventosi e celebrazioni vivaci, con una spesa annuale che si aggira sui due milioni e mezzo di dollari solo negli Stati Uniti. Sebbene il tema dei morti sia ancora percepito, Halloween viene vista principalmente come un’occasione di svago, specialmente tra i giovani, che la vivono come un secondo Carnevale.
I colori tradizionali di Halloween, arancione e nero, risalgono alla celebrazione celtica di Samhain, dove l’arancione simboleggiava la mietitura e il nero rappresentava il buio imminente dell’inverno.
La tradizione del “dolcetto o scherzetto” ha origini antiche e risale a pratiche del IX secolo in Europa. I bambini oggi continuano a bussare alle porte per chiedere dolci, ricordando usanze celtiche di offrire cibo agli spiriti.
Anche la pratica di travestirsi a Halloween trae origine dai rituali celtici, dove si indossavano maschere e pelli di animali per allontanare le anime inquiete. Oggi, i costumi includono una varietà di figure, dai fantasmi alle icone del cinema horror, assumendo tutt’altro significato rispetto a quello originale.
Elena Grasso