Stefano Varvaro: il Priore a servizio della Comunità trapanese

Elena Grasso
Elena Grasso - EG Communication
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Tra le realtà siciliane che fanno capo al Gran Priorato Autonomo OSJ Knights of Malta, quella di Trapani rappresenta un baluardo dell’intera architettura cavalleresca, grazie anche alla designazione, avvenuta in sede di Consiglio, del Priore dott. Stefano Varvaro, di cui vogliamo conoscere le peculiarità e il mondo valoriale che lo hanno portato a sposare gli obiettivi del Gran Priorato.

1. Dott. Stefano Varvaro, Lei è stato nominato recentemente Priore di Trapani all’interno dell’Assemblea di Consiglio del Priorato di Trapani per la designazione delle Cariche. E’ soddisfatto del gruppo di lavoro appena nato? Crede che ci siano i presupposti per operare al meglio?

Sì, sono soddisfatto ed  onorato  di essere il Priore di Trapani e credo che ci siano tutti i presupposti per fare un buon servizio per la comunità.

2. Che tipo di formazione possiede e quali possono essere i contributi significativi che può dare all’appena istituito Ordine Autonomo?

La mia carriera inizia come allenatore di pallavolo dall’età di 14 anni fino ai 28 anni. Nello stesso periodo coltivo la passione della fotografia. Successivamente all’età di 22 anni inizio a fare equitazione e nel 1995 apro un maneggio, “Lo Sperone”, ad Alcamo e dopo qualche anno all’interno del maneggio apro un ristorante .

Ma la mia professione principale resta quella di ragioniere commercialista, abilitato dal 1982, e di revisore dei conti, professione che esercito ad oggi in più Comuni del territorio.

La mia esperienza professionale e di vita  mi portano ad aggregare più persone possibili per fars sì che possano comunicare nel rispetto delle proprie idee.

3. Quali sono le principali attività benefiche di cui ha bisogno il Priorato di Trapani in questo momento?

Credo che sia importante non trascurare gli anziani, che hanno bisogno di ascolto e di compagnia, seguire i giovani che oggi sono senza punti forti di riferimento e privi di valori e sostenere economicamente famiglie in difficoltà, distribuendo buoni spesa, svolgere screening sanitari e visite mediche gratuite, effettuando trasporti di malati e disabili.

4. Perché ha deciso di aderire al Gran Priorato Autonomo Knights of Malta?

Perché sono un credente e credo ai valori e nei sani principi a cui si ispira il Gran Priorato Autonomo Knights of Malta. Perché senza valori si perde la strada, si perde la testa, e anche tutto quello che di bello la vita può regalare. I valori sono importanti, sono ancore che mantengono a terra, luci che illuminano la strada per non farci smarrire.

5) Crede sia facile che i giovani si avvicinino ad Ordini Cavallereschi che rievocano un passato lontano dagli interessi delle generazioni attuali? Com’è possibile trasmettere loro una certa dimensione valoriale? E’ possibile innanzitutto?

Premesso che una volta c’erano l’infanzia, la gioventù, le prime esperienze, le prime scoperte. Si diventava grandi pian piano, e si poteva anche scegliere cosa conoscere prima e cosa dopo. Oggi c’è una realtà cruda, spesso depravata, ragazzi con famiglie alle spalle che non distinguono più il bene dal male. Adulti sempre meno presenti. 

Credo che i giovani si possano avvicinare agli ordini Cavallereschi se vengono loro trasmessi i principi della libertà nel rispetto della società e dell’uguaglianza sociale. I valori sono la misura degli atteggiamenti che guidano il buon vivere nella società, aiutano a prendere decisioni corrette sia a livello personale che professionale.

Alcuni dei valori morali ed etici sono l’onestà, la libertà, la giustizia, la tolleranza, l’amore, la giustizia, la famiglia, la correttezza, la trasparenza, la competenza, l’entusiasmo, l’umorismo, il rispetto, la solidarietà e la pazienza.

Per fortuna oggi i giovani hanno maturato una nuova idea di società, in cui si coniugano i vecchi bisogni di sostenibilità sociale, come il lavoro, la salute, la lotta alla povertà, con i nuovi bisogni di sostenibilità ambientale.

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