Caso Bayesian. Cos’è successo veramente a bordo del veliero all’alba del 19 agosto

Elena Grasso
Elena Grasso - EG Communication
5 minuti di lettura

Il mistero aleggia sul caso Bayesian. A distanza di 15 giorni dal disastro che ha causato la morte di 7 persone a seguito dell’affondamento del lussuoso veliero di proprietà del magnate britannico Mike Lynch, anch’egli rimasto vittima dell’incidente insieme alla figlia, si sollevano dubbi sulla genuinità dell’episodio e sul fatto che si sia trattato ‘solo’ di un tragico evento. C’è stata negligenza da parte dell’equipaggio oppure omissione di soccorso per cui vale il dolo? Poteva essere fatto qualcosa per evitare il peggio oppure nulla avrebbe potuto impedire l’esito infausto causato dalla tempesta?

Ad essere nel mirino è innanzitutto il comandante James Cutfield, le cui qualità sono state messe in dubbio dal modo con cui ha gestito la turbolenza che si è abbattutta sul Bayesian. Come fa un uomo al comando di un veliero così imponente a non conoscere le avverse condizioni meteo in arrivo? Possibile che l’equipaggio non sapesse in anticipo cosa stesse per accadere o, meglio, poteva accadere?

Inoltre, come mai a distanza di qualche centinaio di metri, altre imbarcazioni come quella che ha soccorso i naufraghi non hanno subito alcun danno dovuto se è vero che i venti fossero talmente forti da far naufragare persino la Bayesian. Gli esperti interrogati in questo periodo parlano di una nave inaffondabile, costruita nei cantieri navali italiani, sicura al 100% e predisposta tecnicamente a fronteggiare tempeste ed uragani che normalmente si formano sul mediterraneo. D’altra parte parla chiaro Giovanni Costantino, il CEO di The Italian Sea Group di Marina di Carrara – che nel 2021 ha acquisito la Perini Navi di Viareggio dove il lussuoso veliero era stato costruito e varato nel 2008; per lui si è trattata di una lunga serie di errori umani, dall’arrivo della tempesta fino alla gestione delle operazioni di salvataggio. Resta da sapere se effettivamente l’equipaggio fosse addestrato per far fronte a situazioni di questo tipo, e se il capitano abbia dato effettivamente istruzioni al momento del disastro e se il portellone laterale dell’imbarcazione fosse aperto, come trapelato.

Ci troviamo di fronte ad uno stesso copione dove il capitano non rappresenta più l’immagine dell’eroe che sacrifica la propria vita pur di salvare i passeggeri, che si assume il rischio di prendere decisioni tempestive, ma diviene il simbolo della debolezza moderna, un don Abbondio del mare che sceglie la strada della fuga.

E poi c’è la versione del complotto che si sta facendo largo nell’opinione pubblica. Partendo dal presupposto che il Bayesian fosse inaffondabile, nonostante problemi di usura e manutenzione se mai ce ne fossero stati (cosa che tra l’altro non giustifichrebbe l’affondamento visto che non siamo di fronte ad una barca qualunque), cosa è successo allora in quei pochi minuti in cui la vita di 22 persone a largo di Porticciolo, a Palermo, è stata stravolta? Le indagine sono in mano alla Procura di Termini Imerese che valuterà eventuali problemi tecnici del mezzo, manomissioni o omissioni, ma intanto fuori le voci gridano al complotto. Sembra in effetti un vero e proprio disegno strategico pensato a tavolino con tanto di calcoli da parte di mani esperte che addirittura avrebbero potuto comandare tutto a distanza, talmente tante sono state le coincidenze. Una di queste, la morte a causa di un incidente avvenuta a distanza di qualche giorno dal Bayesian di Stephen Chamberlain, vice in affari ed ex coimputato di Lynch nel processo per frode, e poi l’assoluzione a giugno da un’accusa di frode per 11 miliardi di dollari relativa alla vendita di una delle società del Bill Gates britannico ad Hp, motivo per cui si trovava a festeggiare sul Bayesian insieme al suo legale Morvillo, anch’egli morto insieme alla moglie. E poi la complessa rete di legami tra Autonomy, Intelligence e Alta Finanza che fa capire come probabilmente ci troviamo di fronte ad un giallo la cui fine non potrà essere facilmente scritta.

Elena Grasso

Sponsor

Elena Grasso
By Elena Grasso EG Communication
Seguici
Business journalist and event planner presso EG Communication
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *