Non fa neanche in tempo a finire di dichiarare che la sua vicenda giudiziaria era durata anni, e che tutto aveva segnato la sua vita aziendale e personale, e che finalmente – asserisce Salvatore Costanzo amministratore legale dell’azienda Archigen Srl – dopo processi mediatici, è stata chiarita nella sede istituzionale più opportuna: l’aula di un tribunale, (magari alludendo alla non gradita esposizione mediatica subita), per cui a conclusione del processo col rito abbreviato, che lo ha assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste” nella vicenda relativa agli stent scaduti impiantati ad alcuni pazienti presso l’unità di Emodinamica dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, che a Salvatore Costanza, gli arrestano la moglie Caterina Maugeri (arresti domiciliari).
E sembra ieri quando Salvatore Costanzo (precisiamo che quest’ultimo e per la specifica vicenda giudiziaria che lo coinvolge personalmente, è stato assolto), dichiarava ai media “Abbiamo chiesto il rito abbreviato, affrontando serenamente gli eventi – spiega Costanzo – sicuri che le responsabilità sarebbero state accertate e che l’Archigen, che da decenni opera con grande professionalità e responsabilità nel campo delle forniture ospedaliere, avrebbe potuto con trasparenza spiegare le dinamiche degli eventi, affrancandosi dalle accuse per gli eventi spiacevoli oggetto delle indagini”. Però, purtroppo per lui, arriva come una mannaia, un’ordinanza del Gip è stata eseguita nelle province di Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Perugia. Le indagini sono partite da quanto accadeva al Policlinico «G. Rodolico – San Marco» di Catania, dove destavano sospetti alcuni acquisti di forniture mediche. Questi giungevano, spiegano gli investigatori, da un «più ampio sistema dedito alla commissione di diversi atti corruttivi a opera di dirigenti sanitari e rappresentanti delle società di distribuzione locale di multinazionali produttrici di dispositivi medici, utilizzando lo schermo delle sponsorizzazioni economiche di eventi formativi medici».
In particolare le società Archigen, Presifarm, e Cardiovascular, distributrici locali per conto di multinazionali operanti nel settore, avrebbero promesso e poi elargito ingenti somme di denaro per l’organizzazione da parte dei citati dirigenti sanitari di convegni e congressi di medicina finalizzati alla formazione, l’ultimo dei quali si è svolto a Catania nel mese di maggio. Le ditte «più generose» nelle sponsorizzazioni sarebbero le stesse aggiudicatarie delle gare aziendali, di bacino o della Cuc Regione Siciliana per l’acquisto di propri dispositivi medici, in lotti la cui quantità è decisa dal direttore dell’Uoc o del dipartimento. «Allo scopo di accrescere il proprio fatturato – proseguono gli investigatori – le ditte produttrici, e di conseguenza le aziende distributrici, avrebbero avuto interesse a finanziare i dirigenti sanitari affinché favorissero gli ordini di dispositivi medici da loro prodotti e distribuiti. Sarebbe emersa una proporzionalità tra somme da elargire, le dimensioni della casa produttrice e il numero dei dispositivi medici da acquistare».
Caterina Maugeri – si apprende su più autorevoli pagine web- è Presidente CdA e socia della società “Archigen Srl”, che opera nel settore medico ospedaliero. Società specializzata nella commercializzazione e promozione per tutto il territorio della Sicilia di prodotti per cardiologia, radiologia interventistica e telemedicina. Attività sociali e culturali: Corporate Golden Donor Archigen del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Promotrice del Premio Mediterraneo per la Cultura. Promotrice, nell’ambito di tornei femminili regionali di tennis, di campagne di prevenzione del rischio di malattie cardiocircolatorie. Premi e riconoscimenti: Nel 2009 insignita del Premio “Ninfa Galatea – Lido dei Ciclopi”, terza edizione, per l’impegno nella diffusione della cultura.
Massimo Scuderi