Splendore normanno in Sicilia: un viaggio nell’architettura medievale

Elena Grasso
Elena Grasso - EG Communication
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Cenni sulla storia del normanni in Sicilia

I normanni arrivarono in Sicilia nel 1061, quando sbarcarono a Messina per volontà di Ruggero d’Altavilla. Allora l’isola si trovava sotto il dominio degli arabi, per cui fu forte l’influenza di questi ultimi nella cultura dei nuovi arrivati. Il potere arabo era già allora in forte crisi, motivo per cui le famiglie tentavano di creare emirati indipendenti, soprattuto nella città di Girgenti (Agrigento), Siracusa e Mazara.

Approfittando della debolezza degli arabi, i normanni riuscirono a conquistare sin da subito diverse roccaforti saracene; prima Catania nel 1071 e poi Palermo l’anno successivo. L’ultima roccaforte, la città di Noto, fu conquistata nel 1091 e da allora l’isola diventò regno normanno fino al 1198 quando passò alla dinastia sveva con Federico II.

L’Architettura normanna

Nel periodo normanno l’isola divenne una fucina di idee che portarono alla costruzione di strutture architettoniche di notevole prestigio. Grazie all’influenza delle dominazioni precedenti, bizantini e arabi, gli edifici normanni presentano una varietà di stili che fanno di questa architettura un esempio unico in tutto il mondo.

Tra gli edifici di origine normanna più significativi in Sicilia troviamo il Palazzo della Zisa a Palermo, il Palazzo Reale, la Chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio (detta Martorana) e la Cattedrale di Sant’Agata, a Catania.

Il Palazzo della Zisa fu edificato durante il regno di Guglielmo I, che lo utilizzò come residenza estiva. Il nome deriva dall’arabo “al-Aziz”, che significa “splendido”, per via degli elementi che lo compongono. La facciata è caratterizzata dal blocci orizzontali corrispondenti ai tre piani, mentre all’ingresso la cosiddetta “Sala della fontana” introduce agli appartamenti. Le decorazioni sono ispirate all’Arte islamica, ragion per cui all’interno del Palazzo esiste un museo dedicato ad essa. La struttura subì diversi rifacimenti, soprattutto in età barocca, infatti sono numerosi i particolari tipici dell’epoca, come gli affreschi chiamati “diavoli della Zisa” , caratterizzati da figure disposte in senso rotatorio.

Di notevole interesse è il sistema di ventilazione per il refrigerio estivo alimentato da energie rinnovabili (solare, eolica, geotermica…).

Il Palazzo dei Normanni è l’attuale sede dell’Assemblea regionale siciliana. E’ la più antica dimora reale d’Europa e fu la sede imperiale di Federico II e Corrado IV, nonchè dello storico Parlamento siciliano.

La meravigliosa Cappella Palatina situata al primo piano è un esempio tipico dell’architettura siculo -normanna, inaugurata dal re Ruggero II di Sicilia.

Chiesa della Martorana, Palermo

La Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, detta anche della Martorana, a Palermo, è una delle strutture di origine normanna tra le più affascinanti. Eretta da Giorgio D’Antiochia, nel 1143, ammiraglio del re Ruggero II, fu poi affidata al vicino convento delle benedettine voluto da Goffredo ed Eloisa Martorana, da cui il nome. La struttura è quadrata con una cupola sorretta da quattro arconi acuti, tipico dello stile arabo-normanno. Al suo interno caratteristici sono i mosaici dai colori che vanno dall’oro al blu, e gli affreschi settecenteschi del sottocoro, realizzati da Olivio Sozzi e Guglielmo Borremas. L’altare è impreziosito da un tabernacolo in lapislazzuli che risale alla fine del XVII secolo. Di grande rilievo è l’opera l’ “Ascensione” realizzata da Vincenzo da Pavia nel 1533.

Oggi la chiesa è affidata all’Eparchia di Piana degli Albanesi, diocesi cattolica che segue il rito greco-bizantino.

Cattedrale di Sant’Agata, Catania

Anche la Cattedrale di Sant’Agata, ubicata nel centro storico di Catania, mostra evidenti tracce dell’architettura normanna. Essa rappresenta il principale luogo di culto della città, dedicato alla sua patrona, Sant’Agata. Più volte venne distrutta e ricostruita; l’ultima ricostruzione risale al 1711, ragion per cui gli elementi normanni e medievali sono mescolati con stili di diversa impronta.

Tuttavia la Cattedrale conserva, oltre alle relique della Santa Patrona, anche tombe di importanti reali normanni, svevi e aragonesi.

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