Un’intricata vicenda di presunta circonvenzione di incapace ha coinvolto il direttore di una casa di riposo ad Apice, un piccolo comune in provincia di Benevento. L’uomo, B. C., 61 anni, residente a San Giorgio del Sannio, è accusato di aver sfruttato la vulnerabilità mentale di un anziano ospite della struttura per farsi intestare il suo patrimonio, stimato in oltre due milioni di euro.
Secondo le indagini condotte dalla Procura di Benevento, il direttore avrebbe indotto l’anziano, che soffriva di problemi cognitivi, a redigere un testamento sotto dettatura, nominando proprio B. C. come erede universale. In questo modo, l’uomo si sarebbe appropriato sia dei beni immobili che delle disponibilità finanziarie dell’anziano, per un totale di 2.234.545,31 euro.
I carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura di Benevento, insieme ai militari della Guardia di Finanza, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal giudice per le indagini preliminari (GIP) di Benevento. Questo decreto ha confermato un precedente provvedimento d’urgenza della Procura, finalizzato a bloccare i beni mobili, immobili e le risorse finanziarie presumibilmente sottratte all’anziano.
Le indagini sono iniziate grazie alla denuncia presentata dai familiari dell’anziano, deceduto pochi mesi dopo essere stato ricoverato nella casa di riposo. I parenti hanno subito notato delle anomalie nel comportamento del loro congiunto durante le visite: l’anziano, sempre accompagnato dal direttore, era apparso confuso, incapace di articolare discorsi completi sia di persona sia al telefono. Questi dettagli hanno sollevato sospetti sulla validità del testamento.
Il testamento olografo in favore del direttore era stato redatto il giorno prima dell’ingresso dell’anziano nella casa di riposo. Un ulteriore elemento di sospetto è rappresentato dal fatto che l’anziano aveva precedentemente redatto un altro testamento in favore di un fratello, deceduto prima di lui, con alcuni appunti riguardanti le sue sostanze economiche.
L’inchiesta continua e la posizione di B. C. è al vaglio degli inquirenti. Questo caso mette in luce la vulnerabilità delle persone anziane e disabili, richiamando l’attenzione sull’importanza di proteggere i loro diritti e patrimoni da possibili abusi. Le autorità giudiziarie stanno lavorando per garantire che la giustizia faccia il suo corso e che ogni eventuale responsabilità venga accertata.
Massimo Scuderi