Il Castello di Donnafugata non è sempre stato un imponente maniero. Quando Vincenzo Arezzo ne diventa il primo barone nel 1648, l’edificio consiste principalmente in una modesta torre con un recinto, noto come Torre Vecchia o Torre di Bianca.
La figura di Bianca di Navarra, regina del Regno di Sicilia nel XIV secolo, si lega alla tradizione orale intorno al toponimo “Donnafugata”. Si narra che dopo la morte del re Martino nel 1409, Bianca, sua moglie, divenne vicaria del regno. La leggenda vuole che il Conte di Modica, Bernardo Cabrera, la imprigionò nella torre quadrata nella speranza di convincerla a sposarlo e diventare regina di Sicilia. Tuttavia, Bianca riuscì a fuggire, intraprendendo una fuga da un castello all’altro in Sicilia.


La tradizione orale mescola il suo nome al toponimo “Donnafugata”, sussurrando storie di intrighi amorosi e fuga dalla prigionia.
Tuttavia, il nome stesso del castello potrebbe derivare dall’arabo, che lo battezzò “Ayn As Jafaiat”, ossia “Fonte della Salute”, riferendosi a una sorgente vicina.
L’architettura del castello riflette un mix eclettico di stili, dal gotico al neoclassico, creando un’atmosfera affascinante e suggestiva. Le sue sale affrescate e arredate con opulenza trasportano i visitatori in un viaggio nel tempo, immergendoli nell’opulenza delle antiche dimore nobiliari siciliane.


Non solo un capolavoro architettonico, il Castello di Donnafugata è anche un palcoscenico per storie avvincenti. Si dice che fosse una dimora di intrighi amorosi e fughe romantiche, come quella di Clementina, nipote del Barone Corrado, che fuggì con un visconte francese per unirsi a lui in matrimonio.
Ogni stanza racconta una storia, dalla sala della musica con i suoi strumenti del XIX secolo, alla sala degli specchi che riflette la luce su stucchi dorati e specchi, creando un gioco di luci e ombre affascinante.
Il Salone degli Stemmi, con i suoi 750 stemmi delle famiglie nobili siciliane, evoca l’immagine di un castello medievale, mentre la biblioteca, con i suoi 6000 volumi, offre uno sguardo nel mondo delle conoscenze e delle passioni dei suoi abitanti.
In definitiva, il Castello di Donnafugata è molto più di una semplice dimora aristocratica. È un tesoro di storia e bellezza che incanta e ispira chiunque abbia il privilegio di visitarlo, offrendo un viaggio attraverso secoli di fascino e mistero.
Elena Grasso