L’ultimo resoconto sull’incidente presso la centrale di Suviana porta con sé una tragica notizia: il numero delle vittime identificate è salito a sette. Oltre ai corpi dei dispersi individuati, un’altra vittima si è aggiunta all’evento tragico avvenuto sotto il lago di Suviana, sull’Appenino bolognese. Si tratta di Vincenzo Garzillo, 68 anni, l’ultimo disperso che mancava all’appello.
L’incidente è avvenuto nella centrale idroelettrica più potente dell’Emilia Romagna, la centrale di Bargi, gestita da Enel. Situata tra i laghi artificiali di Suviana e del Brasimone, la centrale funziona come un pozzo, con strati sotterranei, e è parte del piano di emergenza nazionale, con capacità di erogare la massima potenza entro 4 minuti in caso di blackout.
La Procura, avendo avviato un’indagine per disastro e omicidio colposo, ha comunicato che sono attualmente in corso accertamenti riguardanti gli appalti e i subappalti coinvolti. Il procuratore Amato ha chiarito che il subappalto è una figura legale prevista dal codice civile, utilizzata per avere competenze specifiche, e che saranno valutate le condizioni delle ditte coinvolte, nonché se siano state rispettate le normative in materia di prevenzione degli infortuni.
A seguito delle contestazioni sindacali in piazza a Bologna, con lo slogan “sono morti da appalto”, è intervenuto l’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, sottolineando che sono state selezionate aziende altamente affidabili e che non esiste una catena di subappalto.
La sicurezza sul lavoro in Italia è un aspetto problematico che riguarda l’ambiente di lavoro di milioni di persone. Tuttavia, nonostante l’esistenza di una robusta legislazione in materia, il Paese continua a confrontarsi con sfide significative nel campo della sicurezza occupazionale.
Nonostante siano stati compiuti progressi nel ridurre il numero degli incidenti sul lavoro, questi ancora accadono troppo spesso, causando lesioni, invalidità e, in alcuni casi, la perdita della vita. Questo fenomeno è particolarmente evidente in settori ad alto rischio come l’edilizia, l’industria manifatturiera e l’agricoltura.
Una delle cause principali degli incidenti sul lavoro è spesso la mancanza di adeguata formazione e consapevolezza da parte dei lavoratori e dei datori di lavoro. È essenziale che tutti i soggetti coinvolti comprendano i rischi specifici del proprio ambiente di lavoro e adottino le misure preventive necessarie per prevenirli.
Inoltre, la precarietà del lavoro e la pressione per raggiungere obiettivi di produzione possono portare i lavoratori a ignorare le procedure di sicurezza o a lavorare in condizioni pericolose per paura di perdere il lavoro. Questa situazione evidenzia la necessità di una maggiore vigilanza da parte delle autorità competenti e di un impegno costante da parte delle aziende per creare una cultura della sicurezza sul lavoro.
È importante anche sottolineare l’importanza della prevenzione degli infortuni attraverso ispezioni regolari, formazione continua, promozione di comportamenti sicuri e investimenti in attrezzature e infrastrutture sicure.
Nel caso di Suviana, è praticamente inutile parlare di appalto e subbapalto. La sicurezza è un tema che riguarda tutte le aziende, sia piccole che grandi, e ciò che occorre è un’opportuna cultura del lavoro come luogo in cui i diritti dei lavoratori siano garantiti, compresa la salvaguardia della vita.
Elena Grasso