Celiachia: cos’è e come si manifesta

Elena Grasso
Elena Grasso - EG Communication
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La Celiachia è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.

Il glutine è una sostanza proteica presente in alcuni cereali, quali tutte le varietà del grano o frumento (compresi il farro e il grano Khorasan, spesso commercializzato come Kamut), la segale, l’orzo, la spelta e il triticale. L’avena non contiene glutine, anche se alcune sue proteine hanno una sequenza simile a quella del glutine. L’avena è attualmente permessa in una dieta senza glutine, anche se prestando attenzione alla varietà assicurandosi che non sia contaminata da grano. Nelle persone geneticamente predisposte, il glutine esercita una serie di reazioni immunologiche che svolgono un ruolo tossico nei confronti prevalentemente, ma non unicamente, della parete intestinale, alterando la struttura e la funzionalità della mucosa dell’intestino tenue, fino a compromettere l’assorbimento degli alimenti e lo stato di nutrizione dell’intero organismo.

I celiaci attualmente diagnosticati sono stimati in più di 200.000 contro una prevalenza accertata della celiachia di ca. 1/100 (per un totale di celiaci attesi in Italia di circa 600.000).

In passato la celiachia veniva considerata una tipica condizione dell’età pediatrica.

Oggi si sa per certo che si può diventare celiaci in qualsiasi età (anche geriatrica) e che, comunque, una volta diagnosticata, la cura, l’unica ad oggi disponibile, cioè l’astensione completa dal glutine, dura tutta la vita.

Come si manifesta

La celiachia può presentarsi con quadri clinici diversi in rapporto all’età dei pazienti.

Nel bambino la celiachia, nella maggior parte dei casi, si può manifestare sia precocemente a distanza di qualche mese dall’introduzione del glutine nella dieta, che successivamente con un quadro clinico caratterizzato da diarrea, vomito, anoressia, irritabilità, arresto della crescita o calo ponderale.

Nelle forme che esordiscono dopo il 2°-3° anno di vita, la sintomatologia gastroenterica è per lo più sfumata e in genere prevalgono altri sintomi, quali deficit dell’accrescimento della statura e/o del peso, ritardo dello sviluppo puberale, dolori addominali ricorrenti e anemia sideropenica.

Negli adulti la celiachia può comparire in un periodo qualsiasi della vita. Le manifestazioni cliniche sono assai varie: alcuni soggetti presentano un quadro classico di malassorbimento con diarrea, perdita di peso e carenze nutritive multiple, altri, invece, riferiscono uno o più sintomi cronici estranei all’apparato digerente.

Sono comuni i disturbi quali crampi, debolezza muscolare, formicolii, emorragie, gonfiore alle caviglie, osteoporosi con dolori ossei e qualche volta fratture patologiche, alterazioni cutanee, afte orali, disturbi psichici; molti frequente, specie nel sesso femminile, è l’anemia da carenza da ferro. Infine esistono soggetti che non lamentano sintomi o nei quali i disturbi sono talmente modesti da non richiedere l’intervento del medico; vengono diagnosticati solo perchè nell’ambito familiare c’è un altro membro affetto da celiachia.

Non raramente alla celiachia sono associate malattie quali diabete, artrite reumatoide, epatite cronica attiva, alterazioni della tiroide e dermatite erpetiforme.

L’unica terapia è la dieta priva di glutine che, osservata con rigore e per tutta la vita, porterà alla remissione dei sintomi, permettendo così al celiaco di recuperare un perfetto stato di salute.

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