Dopo l’Arte del ‘700 e del ‘800 caratterizzate dalla presenza di figure o luoghi ameni , in cui predominava il colore e che diedero in seguito origine alle forme d’Arte della prima metà del ‘900, Espressionismo , Dadaismo, Surrealismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo , si arrivo ‘ agli anni ’70.
In quegli anni si affermò una Arte in cui figura e colore non erano piu’ rappresentati ma emergeva preponderante la rappresentazione del ‘Concettuale’ e della ‘Spazialità’ ed il ‘non colore’.
Si arriva agli ’80, quando il Critico d’Arte Italiano Bonito Oliva, riunì un piccolo numero di giovani Artisti che riprendevano a lavorare evidenziando la presenza del colore e riportando al centro delle loro opere la figura umana.
Questo gruppo di giovani Artisti da Lui individuati e presentati alla Biennale di Venezia prese il nome di Transavanguardia . Di questi facevano originariamente parte Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino, ai quali in un secondo tempo si aggiunse anche Mimmo Germanà. Quest’ultimo, a Roma per frequentare l’Accademia d’Arte, venuto a contatto col Critico d’Arte, creò due opere in cui inzia a farsi luce la figura, opere come il Senza Titolo del 1980, olio su tela, cm 170 x 243 (fig 1 ) ed il Senza Titolo del 1980, olio su tela, cm 172 x 240 ( fig 2 ).


In queste due opere è evidente la raffigurazione di figure abbozzate, la cui definizione è ‘in fieri’. Le figure si muovono dentro una scena in cui è presente una ‘lotta’ tra il buio (nero) e la luce (bianco) ,ed in questo contesto è pur già evidente la presenza iniziale del Colore ( azzurro, blu , rosso amaranto,rosa ).
Queste figure sembrano cercare di evadere in gruppo dalle tenebre e scalare verso il cielo per riconquistare, con la luce, i loro contorni definiti .
Questo è Mimmo Germanà perfettamente in linea e cultore dell’Arte del suo tempo !
Dott. Brunello Puglisi