La Rinoplastica: storia e metodi attuali

Helio Caprio
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Il termine rinoplastica deriva da due parole greche: rhino, che significa naso, e plasikos, che significa modellare . Storicamente il naso è sempre stato considerato il punto fondamentale, se non principale, dell’aspetto del viso. In passato era addirittura considerato un “organo della reputazione”, motivo per cui l’amputazione intenzionale del naso, la rinokopia, veniva spesso eseguita come punizione per gravi reati civili. Veniva applicato, ad esempio, alle mogli che lasciavano la casa senza permesso, all’adulterio, al furto e persino alla mancanza di risposta sessuale femminile, causando un’umiliazione visibile e duratura a chi la riceveva.

I primi trattamenti chirurgici sono testimoniati da un papiro intitolato a Edwin Smith (Edwin Smith Papyrus), scoperto nel 1862. Questo documento risale al 3000 a.C. circa con segnalazioni di deformità nasali e relative correzioni.Un altro testo importante, il Sushruta Samhita è un testo scritto in sanscrito (antica lingua indiana) e attribuito a Sushruta, chirurgo, fondatore e insegnante della medicina ayurvedica , che fiorì nella città indiana di Benares (Kashi) nel VI secolo aC e introdusse notevoli innovazioni nel campo della chirurgia.

Ma cos’è oggi la rinoplastica e come si esegue?

Base troppo larga, punta cadente o a ghianda, profilo irregolare: sono tanti gli aspetti che possono far sì che il naso non sia in armonia con il viso. Piccole correzioni portano risultati sorprendenti, contribuendo a un’espressione più leggera e giovanile. Le nuove tecniche forniscono un recupero più rapido e confortevole.

Pur essendo una piccola struttura, al centro del viso, il naso è fondamentale per l’armonia del viso. Pertanto, la rinoplastica è uno degli interventi chirurgici più antichi e ricercati, sia dai giovani che dagli adulti.

Si tratta di un intervento  delicato che richiede abilità da parte del professionista per un buon risultato. Lo specialista deve rispettare la proporzionalità del naso rispetto agli altri aspetti del viso per garantire un risultato esteticamente adeguato.

Un intervento di rinoplastica eseguito dal Dr. Helio Caprio

Prima della chirurgia plastica, è importante conoscere i limiti della chirurgia. Aspettative esagerate possono provocare frustrazione postoperatoria. Parlare con il chirurgo per capire cosa si può fare e, soprattutto, tenere presente che le soluzioni sono sempre personalizzate (in pratica non è possibile copiare il modello del naso di una determinata attrice o attore). È fondamentale chiarire che ogni volto è unico, ciò che sta bene a una persona potrebbe non adattarsi a un’altra. Ciò che conta è l’armonia.

L’intervento può essere eseguito con la tecnica chiusa o aperta. Nella procedura chiusa, le incisioni sono nascoste all’interno delle narici, quindi non vi è alcuna cicatrice visibile. La pelle del naso non viene sollevata e la visualizzazione diretta delle strutture interne è limitata.

Nella procedura aperta avviene il contrario. Il chirurgo ha un accesso più ampio all’anatomia nasale attraverso un’incisione praticata nella columella (stretta fascia di tessuto che separa le narici, alla base del naso). Attraverso questo taglio lo specialista lavora sulla cartilagine e sulle ossa. La cicatrice è esterna, ma impercettibile. In questo caso è necessario staccare la pelle.

Non esiste un metodo migliore dell’altro, la scelta dipende dal tipo di naso e alla correzione da apportare.

Nonostante sia consigliata a chi è insoddisfatto della forma naturale del proprio naso, la rinoplastica viene spesso associata ad un altro intervento per correggere le imperfezioni della struttura nasale. Le più comuni sono la deviazione del setto e l’ipertrofia dei turbinati (parete laterale inferiore della cavità nasale), che causano difficoltà respiratorie.

Dr. Helio Caprio

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