Il Castellaccio di Monreale, situato in Sicilia, rappresenta un notevole esempio di architettura arabo-normanna, sovrastando con la sua imponenza la Valle dell’Oreto e una significativa porzione dei Monti Palermitani.
Costruito intorno al XII secolo sotto Guglielmo II, l’edificio faceva parte del sistema di difesa del territorio, ma i monaci del vicino monastero di Monreale lo utilizzavano anche come luogo di riposo, tanto che probabilmente venne dedicato alla figura di San Benedetto. Nel 1370 il castello subì un attacco da parte di Giovanni Chiaramonte, fatto che danneggiò parzialmente la struttura successivamente ricostruita vista l’importanza strategica del luogo.


Nel 1393 venne abitato dal re Martino I che scelse il castello per proteggersi da eventuali attacchi da parte dei nemici, ma successivamente all’ultimo utilizzo che ne fu fatto dal XVI la struttura venne gradualmente abbandonata, e così rimase per molto tempo.
Nel 1897 il Comune di Monreale concesse il castello al Club Alpino Siciliano a patto che quest’ultimo si dedicasse alla sua ristrutturazione. Fu l’architetto Giuseppe Patricolo che nel 1898 ne determinò il recupero insieme ad altre architetture siciliane. Successivamente al restauro, il Castellaccio divenne postazione alpina e luogo di fruizione al pubblico.
Oggi il Castellaccio è agibile solo nelle torri di nord-est e nord-ovest.
Elena Grasso