La Città Metropolitana di Catania risponde ufficialmente alla dirigenza dello stesso Istituto Scolastico Polivalente di San Giovanni La Punta (CT) dove sono stati svolti lavori di disinfestazione attraverso iniezioni negli alberi ospitanti della processionaria che, progressivamente decederà in maniera definitiva.
“La dirigenza dello stesso Istituto Scolastico Polivalente di San Giovanni La Punta (CT) – riportano alcuni Docenti, che assieme al personale interno della scuola genitori e alunni – si occuperà di redigere un comunicato circa la detta problematica, in accordo con quello che farà la città Metropolitana”. Quest’ultima però, riporterebbe che le singole processionarie sarebbero già tutte decedute o in via di decesso causa il veleno assunto tramite gli aghi di pino di cui si nutre il parassita in questione. La vicenda nasce dalla segnalazione fatta al nostro giornale, e alla dirigenza delle scuola Istituto Scolastico Polivalente di San Giovanni La Punta, da parte di diversi studenti e insegnanti che, porta a riflettere che ogni anno la processionaria all’interno delle aree scolastiche diventa una seria problematica nazionale, perché la lotta meccanica alla processionaria dovrebbe essere svolta in un periodo ben preciso, che va da dicembre a marzo, da personale competente in materia, che provvede all’asportazione manuale, alla distruzione e allo smaltimento dei nidi.
La legislazione in merito è regolata dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che stabilisce gli opportuni interventi qualora si verifichino minacce alla salute delle persone. La processionaria è pericolosa per l’uomo e gli animali quando si trova nello stadio di larva e\o bruco, e non cagiona alcun danno, invece, in età adulta quando diventa una farfalla. Le farfalle che nascono dalle processionarie sono falene che vivono per poche ore (appena 48, ovvero soli 2 giorni), sono di colore grigio e presentano un corpo tozzo e peloso. Diciamo subito che la processionaria è un lepidottero defogliatore ovvero un insetto; nello specifico è un insetto parassitario, vive, cioè, a spese della pianta su cui si annida. Le processionarie nidificano con preferenza sui pini (e sono diverse le specie di pino che vengono aggredite da questo insetto), ma possono danneggiare anche altre conifere, per esempio il cedro, ed il ciclo vitale completo delle processionarie da uovo a farfalla copre un arco temporale di 12 mesi e va da luglio a luglio.
In luglio le farfalle depongono le uova, lo fanno appena prima di morire. Ogni femmina adulta è in grado di deporre circa 300 uova e le larve nascono 30 giorni dopo la deposizione. Già nello stato di larva e poi in quello di bruchi le processionarie sono capaci di masticare e divorare le piante su cui abitano. Il nome “processionaria” non è casuale, dipende dall’atteggiamento che i bruchi assumono quando si spostano: essi camminano in processione uno dietro l’altro. Le processionarie si spostano comunemente sulla pianta, lo fanno a mano a mano che la divorano, infatti, si muovono da un ramo ad un altro quando quello su cui si erano annidate non ha più aghi né foglie. In questo senso le processionarie possono creare più nidi provvisori su uno stesso albero. In ottobre le processionarie costruiscono un nido non provvisorio per ripararsi durante l’inverno, questi nidi si riconoscono per l’aspetto peculiare: sono filamentosi e bianchi, si chiudono come un grande bozzolo. I nidi, così conformati, rappresentano il principale indizio di un’infestazione. Aspetto scientifico a parte, vi terremo informati sulla vicenda.
Massimo Scuderi