Nel Comune di Rometta (Me), lungo la strada provinciale che collega Rometta Mare a Rometta Monti, esiste un luogo mistico, ricco di storia e fascino. Il poco conosciuto Borgo Pantano è un gioiello siciliano che vale la pena visitare, una sorta di Machu Picchu siciliana ancora per molti aspetti da decifrare.
La memoria storica degli ultimi abitanti non ha aiutato le ricerche degli studiosi. Solo alcuni indizi, riferimenti che tuttavia accrescono il mistero. Stando ai fatti, il Borgo nasce nel 1296 con l’insediamento del monastero delle Suore Latine della Diocesi di Messina, che vi abitano fino al 1304, quando sono costrette ad abbandonare il sito perché troppo isolato.
Le prime comunità di Borgo Pantano pare siano state di origine ebraico-spagnola, ed è probabile che si dedicassero alla coltivazione di erbe officinali, attività che svolgevano in collegamento con la vicina Farmacia di Roccavaldina, molto presumibilmente contemporanea alla fondazione del borgo.
Se così fosse, l’importanza storica del Borgo Pantano è notevole. La presenza, inoltre, di un sofisticato sistema idrico rende questa ipotesi ancora più plausibile. Pare, addirittura, che il borgo fosse dotato di efficienti tecniche di accumulo e utilizzo dell’energia solare, anticipando di secoli quello che attualmente stanno cercando di fare, anche maldestramente, le politiche italiane.
L’arrivo delle comunità ebraico-spagnole a Pantani venne causato dalla peste del 1348, con l’esodo degli ebrei che vivevano a Messina in cerca di località più salubri. Le vaste conoscenze di alchimia e delle tecniche spagiriche, unite alla presenza di una vasca per i salassi, permisero a queste comunità di sopravvivere avviando la produzione di erbe officinali.
L’editto di espulsione degli ebrei del 1492 emanato da Ferdinando D’Aragona e Isabella di Castiglia provocò la sparizione di queste comunità nei regni di Spagna e Sicilia.
Il clima inquisitorio che ne seguì cancellò definitivamente le tracce degli ebrei in questi luoghi. I loro antichi saperi, considerati ‘eretici’ dalla Chiesa, vennero nascosti con la speranza che fossero dimenticati.
Proprio per questo da qualche anno è partito un progetto di recupero e ri-funzionalizzazione degli edifici del Borgo Pantano con l’obiettivo di creare un circuito di escursioni e visite, offrendo anche ospitalità.
Il progetto, che si può a ragione definire di tipo etico – sostenibile, è stato promosso nel 2000 da Maria Cannuli con la Società Incanti & Memorie, e prosegue oggi con i suoi discendenti.